La formica di fuoco arriva in Italia: allarme invasione e primi interventi di monitoraggio
Comunicato stampa
Conosciuta come formica di fuoco, la Solenopsis invicta dal continente sudamericano è arrivata anche in Italia generando qualche preoccupazione.
Questa sua denominazione, infatti, deriva dalla sua caratteristica più nota: le sue punture velenose possono causare gravi reazioni allergiche e proprio per questa sua peculiarità assume anche la denominazione di “formica guerriera”.
Benché l’habitat natio di questa specie sia appunto il Sud America, la formica di fuoco è riuscita a conquistare gran parte del globo proprio grazie all’uomo, il quale ha contribuito alla sua diffusione attraverso il commercio marittimo ed il trasporto di prodotti alimentari. In particolare, le prime colonie sono state individuate soprattutto nel continente asiatico, oceanico ed americano, mentre, contro le aspettative generali degli specialisti, quello europeo ha resistito più a lungo.
Come osserva Veronica Mento, responsabile dell’ufficio tecnico di Anticimex, società specializzata nella fornitura di servizi e sistemi specialistici di Pest-control, sulla base di studi insettologici, “questa specie di formica agisce rapidamente e mangia di tutto, perfino cavi elettrici, arrivando ad arrecare gravi danni all’operato dell’uomo, fino appunto ad apparecchiature elettriche, di comunicazione e all’agricoltura”.
D’altro canto, questa specie ha un grande impatto sugli ecosistemi naturali: molti esperti lo definiscono come un “predatore generalista” in quanto causa la diminuzione di popolazioni di piccoli essere viventi. La sua azione, del resto, non tocca solo i piccoli invertebrati, ma anche gli esseri umani poiché, attraverso la sua puntura velenosa, può complicare la salute di persone fragili, come giovani od anziani.
Secondo gli esperti di Anticimex, gli ambienti adatti all’ospitalità di questa specie sono le metropoli cittadine, dove esse sono in grado di creare un sistema di cunicoli sotterranei sostenendosi con una alimentazione onnivora. Come spiegano gli specialisti di Anticimex, ad oggi a livello nazionale non vi è ancora nessun protocollo emesso e le tecniche di lotta sono ancora in fase di sperimentazione. Per queste ragioni, Anticimex si è attivato per trovare una soluzione il prima possibile, analizzando prodotti che sono validi, ma non registrati in Europa.
Sicuramente sarà necessaria una mano da parte dei cittadini, che, nella gestione di qualsiasi infestazione, rappresentano sempre un ruolo chiave attraverso segnalazioni alle autorità di competenza.
“La presenza delle formiche di fuoco può rappresentare un danno irreparabile al nostro ambiente e alla sicurezza dei cittadini. Per questo motivo, è necessario un pronto intervento per poter ridurre al minimo i danni ed il tempo necessario per contenere l’infestazione. In questa battaglia, Anticimex darà tutto il suo supporto per il contenimento dell’infestazione”, spiega Veronica Mento.