Origine e diffusione
Popillia japonica è originaria del Giappone e della Russia orientale. All’inizio del XX secolo è stata accidentalmente introdotta in Nord America (Stati Uniti e Canada) e negli anni ’70 nell’isola di Terceira nell’arcipelago delle Azzorre (Portogallo). Nell’estate del 2014, P. japonica è stata segnalata per la prima volta nell’Europa continentale ed in particolare in Italia tra Piemonte e Lombardia in una vasta area del Parco del Ticino. Dal 2017, l’insetto è presente anche in Svizzera.
Vie di diffusione
A livello internazionale, gli adulti di P. japonica sono stati intercettati su prodotti agricoli, imballaggi, su navi ed aerei. Le larve possono anche essere trasportate attraverso il commercio di piante ornamentali.
A livello locale, P. japonica ha una buona capacità di volo. Sebbene gli adulti possano volare fino a 8 km di distanza, la maggior parte di essi copre distanze relativamente brevi. La maggiore attività di volo è segnalata nelle giornate limpide con una temperatura compresa tra 29°C e 35°C.
La velocità di espansione dell’area infestata lombarda si è attestata intorno ai 10 km all’anno, sebbene solo sporadici esemplari siano in grado di raggiungere le massime distanze. Va comunque sottolineato che in Lombardia la gestione integrata di diverse misure fitosanitarie ha consentito di contenere la diffusione delle infestazioni rispetto al potenziale ecologico dell’insetto.
Per conoscere l’attuale estensione del focolaio in Lombardia, consultare il decreto di aggiornamento della zona delimitata per la presenza di P. japonica .
Cosa si può fare e cosa non si deve fare? Indicazioni per il controllo
Cosa si può fare?
In presenza di individui isolati di Popillia japonica, ti consigliamo di raccoglierli manualmente e farli cadere in un secchiello con una soluzione di acqua e sapone.
Per proteggere i frutti puoi coprire la chioma degli alberi con una rete antinsetto che deve essere scossa al mattino presto quando i coleotteri sono pressoché immobili.
Cosa non si deve fare?
Attenzione! E' fortemente sconsigliato l'uso delle trappole in orti o giardini privati in quanto il loro potere attrattivo è di molto superiore alla capacità di cattura e di conseguenza la vegetazione che si vuole proteggere, foglie, fiori e frutti, subisce danni ancora più rilevanti.